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al testo di Laura Turra
Come il mare
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Uomo libero, sempre amerai il mare!
É il tuo specchio il mare…
– Charles Baudelaire –
Un labirinto
il mare.
Principio
acqua madre
senza forma, senza ombra.
Voce che grida nel cuore
delle conchiglie.
Infinito
senza tempo, senza dimora.
Siamo come il mare.
Abbiamo un abisso
dentro
un’onda che ci muove
che sempre
incessantemente
torna a lambire
salmastra
la vita.
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Ferdinando, grazie davvero, per ogni parola. A presto |
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"(...) Spero solo che quando dici incipit, tu alluda ai magnifici versi di Baudelaire, i soli che valgano davvero la pena di essere presi e tenuti a memoria." |
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Arcangelo, sono lieta che tu abbia trovato il testo gradevole. Ti ringrazio molto della visita e del commento. Un caro saluto |
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Inizio col dire, quanto sia bello guardare il viso d’una persona che scrive di sè, o perlomeno, narra le impressioni proprie, trasferendole nei testi pubblicati. |
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Grazie, Loredana! È sempre un piacere ritrovarti. |
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Bella! Il ritmo mi colpisce. Appunto. |
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Ti ringrazio molto, Alberto! Un caro saluto e a presto |
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Chi ha avuto in sorte di nascere o di vivere in riva al mare, guardandolo, ammirandolo, sfoglia un libro aperto, ascolta (nella risacca delle onde) una infinita lezione di saggezza, si duole e giustamente teme quando la tempesta stravolge la abituale calma acquatica Per chi invece nasce o vive lomtano da questo specchio di infinito rimane il desiderio, il sogno, il ricordo, la magia del tramonto quando il sole (sfera rossastra) va a nascondersi dietro la linea che congiunge mare e cielo, come d’ estate si puo’ ammirare dalla costa Toscana. Vivere altro non è che è tentare di rimanere a galla, anche se non si sa nuotare e si rischia di preciptare negli abissi.... |
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Sai Franca, le mie origini in realtà sono molto a nord, tra le montagne, che per me sono tutto. Tuttavia il mare sa esprimere un fascino, un’attrattiva indiscutibile. È puro desiderio, pura possibilità. Grazie della tua lettura. Un carissimo saluto |
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Bella questa tua poesia sul mare, descritto come un labirinto con i suoi abissi e le sue vertigini che ci inghiottono, una non-forma, senza principio, che s’adegua all’invaso mutevole della terra, e che rumoreggia nelle conchiglie appena le posi sull’orecchio. L’onda che e va e vien sulla battigia ricostruisce senza sosta il ritmo che del mare è la voce, a volte suadente a volte adirata. Io l’ascolto sempre quell’onda che sembra interloquire con la riva e mi perdo in essa, come foglia in folate di vento, senza saper dove andare. Scavo nei miei abissi in cerca di quella pace e di quell’oblio che solo il sapore salmastro mi sa sempre ridare. Buona serata |
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Ma grazie a te Ferdinando! Prendi pure tutto quello che vuoi, spero solo che quando dici incipit, tu alluda ai magnifici versi di Baudelaire, i soli che valgano davvero la pena di essere presi e tenuti a memoria. Ti abbraccio |
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Ti rubo l’incipit. Non te lo rendo più. Ma grazie, sempre. |
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Grazie Edi, per avermi letto e per l’apprezzamento. Sono lieta di averti dato emozione. A presto. |
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Bellissima Laura, metafore che ho molto apprezzato. Complimenti, mi hai tanto emozionato! |
